Dal 1° luglio 2007 in Italia, come nel resto d’Europa, è scattata la completa liberalizzazione della domanda di energia, in attuazione delle Direttive UE 54 (elettricità) e 55 (gas) del 2003.
Per il gas tutti i consumatori possono scegliersi il venditore già dal gennaio 2003, in quanto l’Italia ha anticipato le scadenze europee sulla liberalizzazione.
La struttura del mercato
La libertà di scelta del proprio fornitore è ovviamente vincolata al fatto che esistano più soggetti preposti alla vendita operanti nella zona di riferimento ed è garantita dalla separazione formale tra diversi attori nel mercato del gas:
Trasportatore: possiede/gestisce le infrastrutture per il trasporto del gas in alta pressione dal luogo di estrazione fino ai punti di immissione nella rete in bassa pressione.
Grossista: è proprietario del gas all’interno dei gasdotti gestiti dal trasportatore.
Distributore: è proprietario o più spesso gestore in concessione delle reti di distribuzione in bassa pressione (reti urbane).
Società di vendita è proprietaria del gas nelle reti in bassa pressione gestite dal distributore e vende questo gas ai clienti finali.
In sintesi, dunque, esiste una netta separazione tra i gestori delle infrastrutture di trasporto e i soggetti preposti alla vendita del gas.
Il gas naturale in italia viene principalmente importato attraverso gasdotti, con un esiguo contributo di produzione italiana e di importazione attraverso i rigassificatori.
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Il primo passo di tale processo si è avuto nell’obbligo per l’ex monopolista di costituire società separate per lo svolgimento delle seguenti attività:
– generazione (produzione) di energia elettrica;
– distribuzione di energia elettrica e la vendita ai clienti vincolati;
– la vendita ai clienti idonei;
– l’esercizio dei diritti di proprieta’ della rete di trasmissione elettrica;
– la dismissione delle centrali elettronucleari italiane.